“Il colosso dell’e-commerce Amazon, i cui dipendenti in Italia hanno clamorosamente scioperato per la prima volta a causa delle condizioni terrificanti di lavoro cui sono sottoposti, avrebbe evaso il fisco italiano per 130 milioni di euro dal 2009 al 2015. Una cifra enorme quella contestata dalla Procura di Milano, che Amazon vorrebbe saldare arrotondandola a 110 milioni. Chi chiuderebbe il contenzioso con il fisco a questa cifra, comunque stratosferica, se non avesse qualcosa da nascondere? Amazon, Google, Apple e via discorrendo semplicemente non hanno per anni pagato le tasse nel nostro Paese dove invece fanno profitti. La web tax, che il Pd stenta a far decollare, è una misura di civiltà. Noi la volevamo al 15 per cento per tutti i giganti della rete. Il Pd invece l’ha proposta al 6 per cento e qualcuno addirittura all’1 per cento per annacquarla completamente. Serve invece una web tax vera, seria, che faccia pagare chi finora non lo ha fatto per far pagare di meno gli artigiani, gli imprenditori, i commercianti italiani sottoposti a un regime fiscale vessatorio. Continuare a contrastare questa misura di equità vuol dire essere schiavi dei potentati della rete e nemici dell’imprenditoria italiana”
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