“Povero Marino. Il Che Guevara de noantri perde un’altra battaglia. Il Consiglio di Stato, applicando semplicemente la legge, ha annullato le ridicole trascrizioni di nozze contratte all’estero da parte di coppie omosessuali fatte dal sindaco di Roma. Mesi fa il paladino delle cause perse osò perfino farsi beffe dell’allora prefetto di Roma, Pecoraro, che gli aveva in nome della legge intimato di annullare queste trascrizioni. Pecoraro aveva ragione, Marino torto, nonostante sapesse che il registro delle unioni gay non aveva alcun valore giuridico in Italia e che si trattava di una pura provocazione. Pensava di stravolgere il diritto e la nostra Costituzione e invece è finito lui travolto dall’ennesima vergogna. Ha preso in giro tanti cittadini e ora è il Consiglio di Stato a prenderlo a calci. Se ne vada e la smetta di fare danni. Il matrimonio è uno solo, la famiglia una sola. Se ne facciano una ragione tutti. Questa sentenza sia anche da monito per quanti tentano di imporre attraverso proposte di legge sbagliate anche nel nostro Paese aberrazioni come utero in affitto e adozioni gay”. Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI).
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