“La mobilitazione del Family day ha sortito effetti. Ha riaperto un dibattito a sinistra sulla spinosa questione delle adozioni e nei sondaggi fa emergere una netta contrarietà a questa scelta. Oltre il 70 per cento degli italiani si oppone a una rivoluzione antropologica che con le adozioni gay verrebbe a distruggere il principio di famiglia e calpesterebbe norme fondamentali della nostra Costituzione. Dobbiamo proseguire il confronto nel merito delle scelte affinché la regolamentazione dei diritti delle persone omosessuali non porti, con le adozioni nelle varie forme e con il rischio dell’utero in affitto, a uno stravolgimento della nostra società. Abbiamo ragione e rappresentiamo la maggioranza degli italiani, nonostante a tratti ciò non trovi corrispondenza sia nel sistema mediatico, ampiamente sbilanciato su posizioni minoritarie, che nello stesso sistema politico. Chi poi tratta con sufficienza questioni di costituzionalità fondatissime farebbe bene a essere più umile. Non abbiamo bisogno del ‘boldrinismo’ di ritorno al Senato. Ho sottoscritto il ricorso alla Consulta perché sono state calpestate molte norme costituzionali, quelle che riguardano la procedura parlamentare, ma poi c’è anche il problema del mancato rispetto dell’art. 29. Da chi ricopre un ruolo di garanzia ci aspettiamo meno supponenza. Qualcuno si atteggia a Don Rodrigo ma il più delle volte si è rivelato un don Abbondio”. Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI).
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