“Sconcerta la superficialità con cui il governo affronta ancora una volta i temi delle nuove reti a banda larga per le telecomunicazioni. Sono stati decisi degli investimenti pubblici che rischiano di aumentare i costi delle bollette per i cittadini, mentre ci sono iniziative di mercato che si stanno sviluppando in tutti i tipi di aree. Peraltro, contrasta con quanto si è ascoltato più volte in questi mesi in Parlamento ciò che dice in un’intervista il ministro De Vincenti che, rispondendo non si sa a quali indicazioni, interessi o disinformazioni, afferma che la Telecom ha dichiarato di non voler fare investimenti inducendo così lo Stato a investire risorse pubbliche. Abbiamo ascoltato e verificato nelle Commissioni parlamentari, in particolare al Senato, già dallo scorso anno piani di investimenti dettagliati e precisi da parte di Telecom. Perché De Vincenti dice cose false? Perché si sprecano soldi pubblici quando ci sono risorse private che possono modernizzare le reti? Quali interessi si celano dietro queste vicende? Credo che sia necessario un intervento immediato del Parlamento che solleciterò ai presidenti di commissione Mucchetti e Matteoli perché nelle prossime ore si possa far luce su questo giallo e sulle parole di De Vincenti, davvero inquietanti. Già abbiamo visto ministri del Pd, sia del governo Letta che dei governi Renzi e Gentiloni, chiamati in causa per vicende tutt’altro che trasparenti. Siamo di fronte a un nuovo scandalo? Spero di no. Anche se la distruzione di risorse pubbliche è già di per se’ uno scandalo. Si parla tanto di mercato, poi invece si favoriscono oscure manovre. Nel campo delle tlc si impone trasparenza e legalità come in tutti i settori. Quel che leggiamo sui giornali ci fa pensare esattamente il contrario”.
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