“Ai fautori della cittadinanza facile per gli immigrati suggeriamo qualche riflessione sulla vicenda di Youssef Zaghba, il terrorista di cittadinanza italiana che ha fatto parte del commando che ha colpito e segnato morte a Londra. Un cittadino italiano, figlio di un marocchino e di un’italiana, noto alle forze di sicurezza. Eppure l’assenza di norme speciali, che vanno varare immediatamente a livello internazionale, gli hanno consentito di girare indisturbato sino al momento in cui il suo istinto da fondamentalista islamico non ha prevalso. Fino a quando gente del genere potrà muoversi liberamente in Europa? Non è tempo di decidere una stretta come si fece anni fa contro il terrorismo interno, varando leggi per trattenere persone considerate pericolose? La vicenda di Zaghba ci offre ulteriori elementi per bloccare la legge sullo ius soli. A chi parla di integrazione, poi, proponiamo la storia della madre di questo terrorista: un’italiana che ha sposato un marocchino, ripudiata perché non ha accettato altre donne in casa in base ai principi della poligamia ovviamente legittimi secondo l’Islam. Quante famiglie di questo genere vogliamo che nascano in Italia? Migliaia di donne chiedono aiuto dopo aver contratto matrimonio con islamici e aver subito prepotenze e vessazioni di ogni genere. Basta con la retorica sulla cittadinanza facile, su un’integrazione che non si realizza. Basta con la resa al terrorismo di fronte al quale servono norme speciali”.
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