“Da un lato Enrico Letta dall’altro ignoti personaggi locali abruzzesi del Pd si lamentano per alcuni cambi nell’ambito dell’amministrazione dello Stato. Se un esponente dell’AIFA rinuncia al suo incarico è assolutamente ragionevole che qualcun altro vada al suo posto. E per quanto riguarda Legnini che conosco, stimo e rispetto, non mi sembra scandaloso che il senatore Castelli prenda il suo posto per seguire una ricostruzione ben lontana dal suo epilogo. Legnini ha svolto molti incarichi ed è una persona apprezzata da tanti. Nessun giudizio sulla sua persona. Ma, invece, esprimo sconcerto per la strana concezione tardo-stalinista di Letta e del suo partito. Loro devono comandare sempre e comunque. Sia che vincono, cosa che non avviene quasi mai, sia che perdono, cosa che avviene molto spesso. C’è una ‘bulimia di potere’ del Pd, c’è un’atrofia democratica, lo ribadisco, di questo partito. Informo Letta che, per volontà del popolo italiano, a Palazzo Chigi non ci sono né più lui né Gentiloni, arrivati lì per alchimie di Palazzo, ma Giorgia Meloni in rappresentanza di una coalizione di centrodestra. Vogliono fare ricorso anche contro questo fatto? Vogliono contestare il libero e democratico voto dei cittadini italiani? I piddini minori evitino affermazioni ridicole, Letta invece si vergogni per la sua concezione antidemocratica e stalinista assolutamente inaccettabile. E il governo semmai acceleri il passo. È indispensabile un ricambio, in tanti ambiti, per evitare che perdenti e inadeguati continuino a svolgere funzioni che altri potranno svolgere molto meglio al loro posto. Ricambio, ricambio, ricambio”. Così il vicepresidente del senato Maurizio Gasparri (FI)
Roma 4 gennaio 2023