“Il ministro Calenda risponde in maniera arrogante a chi gli contesta la presenza nel suo staff di esponenti che provengono da Uber. Replichi con i fatti, dimostrando di non essere al servizio di gruppi multinazionali che hanno gia’ trovato, anche in Parlamento, molti emissari che se ne sono fatti interpreti e megafoni. A Calenda manca l’umilta’ dell’ascolto. Sta imponendo scelte sbagliate e sta dimostrando, con la presenza tra i suoi collaboratori di persone come Benedetta Arese Lucini, di non essere un ministro al servizio della Repubblica ma di fare da porta girevole ai rappresentanti dei piu’ svariati interessi. Meno presunzione, piu’ trasparenza”
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