“Crocetta affonda nel fallimento politico e morale, abbandonato anche dalla dimissionaria assessore Borsellino. Evento simbolico che chiude una stagione. Non solo quella del patetico Crocetta, ma quella della strumentalizzazione di tragedie non dimenticate della recente storia italiana. La sinistra, non da sola ma più di altri, si è da sempre gettata sull’utilizzo di familiari di vittime del crimine e delle mafie a scopi politico-elettorali. Porto enorme rispetto per tutti coloro che hanno pagato con la vita la fedeltà allo Stato e alla legalità, ma non ho mai condiviso lo sfruttamento dei nomi. Non è detto che il parente di turno sia all’altezza della prova o che il contesto sia all’altezza di nomi sacri per tutti. Il tema è delicato ma su di esso dovrebbero una volta per tutte riflettere i cacciatori di parenti e i familiari che si fanno coinvolgere in avventure sconsigliabili, sia per i compagni di viaggio, sia perché responsabilità gravose richiedono più che un nome da tutti onorato. Gli eroi sono nella memoria di tutti e proprio per questo meriterebbero più rispetto da parte della politica e comunque meno usi strumentali. La vicenda dell’assessore Borsellino si chiude con amarezza e anche con l’annuncio di non partecipazione a eventi commemorativi ai quali troppi evidentemente prendono parte senza meritare di farlo. Il tema è delicato ma prima o poi lo si dovrà affrontare. È dovere della politica che deve evitare operazioni opinabili. Ma non solo della politica. Uomini come Paolo Borsellino sono testimoni di legalità per tutti. Non passaporto per altro”. Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI).
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