“La siccità è un evento naturale che sta mettendo in grave difficoltà tutta Italia. La stupidità referendaria è invece un fatto umano che nel caso della gestione delle risorse idriche ha aggravato la situazione. Ricordo che fu il centrodestra a portare all’approvazione anni fa delle norme per riformare la gestione dei servizi pubblici locali, a cominciare da quelli idrici, eliminando una sorta di monopolio pubblico che è servito per alimentare sprechi, inefficienze e corruzione. Grillini, centri sociali e sinistre di vario tipo si mobilitarono con un referendum sostenendo che si voleva privatizzare l’acqua. La menzogna passò e le norme furono abrogate. Ma le leggi non prevedevano in alcun modo la privatizzazione dell’acqua, che sarebbe comunque rimasto un bene pubblico. Si apriva solo la gestione dei servizi ai privati. Una gestione che avrebbe potuto evitare la dispersione delle risorse idriche, avrebbe combattuto lo spreco di acqua che oscilla scandalosamente dal 30 al 50 per cento a Roma e in tutta Italia. Politici come la Raggi e perfino alcuni preti in malafede manifestarono a Piazza San Pietro con bottigliette d’acqua dicendo che si toglievano risorse ai bambini, alimentando una campagna referendaria che non si ebbe la forza di fronteggiare anche per la resa delle organizzazioni imprenditoriali. L’acqua sarà sempre di più una risorsa scarsa. Avere tubature che la disperdono è un crimine. Chi ha contrastato le nostre giuste proposte ha alimentato gestioni inefficienti. Anche sotto questo profilo i grillini e quelli come loro rappresentano una presenza nefasta per l’Italia. Va detto in tutte le sedi, aprendo un dibattito serio sull’acqua, non soltanto quando c’è siccità ma quando si propongono norme intelligenti per prevenire disastri come facemmo noi”
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