Non spetta ad un governo tecnico la revisione dei programmi scolastici. Il ministro Profumo dovrebbe sapere benissimo che le emergenze per cui è nato l’Esecutivo di cui fa parte sono ben altre e non riguardano certamente l’ora di religione. Detto questo è bene chiarire che in Italia il cattolicesimo nelle scuole non è semplicemente una materia, ma piuttosto rappresenta l’identificazione e la riaffermazione delle nostre radici storiche e culturali. Per questo è inaccettabile qualsiasi cambiamento o addirittura abolizione. Soprattutto in un momento come questo che vede i cristiani nel mondo oggetto di persecuzioni e rappresaglie. Forse al ministro Profumo è sfuggito quanto sta accadendo sulla sponda africana del Mediterraneo, oppure in Nigeria o in altre parti dell’Asia. Nessuno impone agli studenti stranieri e di altra confessione nelle scuole italiane di seguire gli insegnamenti cattolici, ma non è pensabile che sulla base di un vago multiculturalismo l’Italia calpesti le proprie radici.
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