“Per quanto riguarda la Rai, ha ben ragione la Presidente del Consiglio Meloni che, con la sua lettera alla von der Leyen, ha denunciato le ipocrisie della sinistra. Fu Renzi, infatti, allora Presidente del Consiglio e Segretario del Pd, a rafforzare i poteri dell’Amministratore delegato, andando in contrasto con una parte della legge vigente e con le sentenze della giurisprudenza della Corte Costituzionale. La legge che io ho portato all’approvazione vent’anni fa, che in larga parte è ancora in vigore, è pienamente rispettosa dei principi costituzionali, che affermano la centralità del Parlamento. Infatti, secondo la mia legge, non solo i consiglieri di amministrazione, in larga parte, devono essere espressione del Parlamento, come tuttora avviene, ma i poteri sostanziali erano affidati al Consiglio di amministrazione, per l’appunto, formato in maggioranza da consiglieri eletti dal Parlamento. È stata la riforma Renzi che ha sbilanciato la situazione a favore del direttore generale, trasformato in amministratore delegato con poteri, a mio avviso, troppo ampi. Basterebbe, quindi, per rispettare i principi costituzionali, tornare al testo precedente che, ripeto, in larga parte è in vigore e porterà anche in quest’occasione alla elezione di una maggioranza di consiglieri espressione del Parlamento. Non bisogna fare nessun’altra rivoluzione. Le sentenze della Corte sono chiare. Il potere sostanziale deve essere nelle mani del Parlamento, come in effetti è stato in base alla mia legge e potrebbe essere nuovamente in maniera più ampia se faremo delle modifiche che ripristino in toto ciò che era. Per quanto riguarda le riflessioni europee sono in larga parte infondate e strumentali. Penso al cosiddetto rapporto sull’informazione di quattro personaggi che non hanno nessuna valenza. Per quanto riguarda altri aspetti, non si può trasferire dal Parlamento ad organi privi di una legittimazione democratica il ruolo di editore del servizio pubblico. Nessuno organismo avrebbe più legittimazione del Parlamento. Ed è su questo che si basa la cosiddetta legge Gasparri, seguendo la giurisprudenza della Corte. Infatti, le uniche modifiche in peggio le ha fatte la sinistra”.
Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri
Roma 29 luglio 2024