“Tutti coloro che parlano di Rai a ruota libera si ricordino che esiste il Parlamento. Che deve eleggere in base alla legge quattro consiglieri di amministrazione, due alla Camera e due al Senato, e deve ratificare il ruolo del Presidente con una maggioranza qualificata di 2/3. Si tratta di un quorum molto alto, che introdussi io molti anni fa proprio per sottrarre al dominio della maggioranza pro tempore una scelta fondamentale e di garanzia. Serve quindi una convergenza di tutti i principali settori politici. E questo deve garantire la terzietà di questa figura. Pertanto leggere di esponenti di partiti o di giornalisti iper-politicizzati come possibili presidenti della Rai è veramente risibile. Le proposte di Di Maio o di altri non troverebbero mai i 2/3 in Commissione parlamentare di vigilanza. Non bisogna lottizzare, bisogna far convergere la volontà del Parlamento su figure di grande qualità. Possibilmente anche di provenienza Rai. Ma certamente non espressione di qualche sotto corrente della sinistra. La legge è molto chiara, ad esempio un personaggio come la Andreatta non potrà mai diventare amministratore delegato della Rai ai sensi di un preciso comma della legge vigente che sancisce un principio preciso in materia di conflitti di interesse”.
Lo dichiara il senatore di forza Italia Maurizio Gasparri, componente della Commissione di vigilanza Rai
Roma 3 Giugno 2021