“Leggo esterrefatto che, mentre fasce sempre più ampie della popolazione rischiano la povertà, il governo guidato dal Pd vorrebbe presentare in Parlamento la ‘legge Fazio’ per ripristinare mega compensi alle star della Rai. Stiano attenti, perché le prime cose da fare nell’ambito del servizio pubblico sono bene altre. In primo luogo: garantire il pluralismo e combattere la corruzione. Recentemente Cantone ha contestato una serie di fatti sui quali il dg Campo Dall’Orto è stato inadempiente. Punto numero due: prendere atto che il dg si è rivelato inadeguato. Punto tre: evitare il caso di compensi scandalosi come quelli di Annunziata, Fazio, e Santoro, la cui società di produzione costituita insieme al Fatto quotidiano ha ricevuto dal servizio pubblico ben due milioni e settecento mila euro a fronte di prestazioni televisivamente irrilevanti. Ci sono casi in cui il mercato giustificherebbe valutazioni diverse, ma in Rai ci sono state costose eccezioni che hanno mortificato anche chi, per l’oggettivo valore, è stato offeso da elargizioni spropositate riconosciute ad altri immeritevoli. Prima di discutere dei compensi, bisogna combattere tutto il male. Che osino pure presentarsi con la ‘legge Fazio’! Li svergogneremmo in Parlamento. Che ci provi il trio Padoan-Calenda-Giacomelli, membri di un governo che affama tassisti, bagnini e venditori di carciofi ed è pronto a regalare milioni a Fazio, Santoro e Annunziata! Una cosa è certa: con queste ambiguità non si può rinnovare con modalità clandestine la convenzione Stato-Rai. Ed è li che apriremo un fronte di guerra a difesa del pluralismo calpestato dal Pd e contro ogni tipo di corruzione economia, politica e morale che appesta il servizio pubblico. Non si illudano di fare leggine per continuare a buttare soldi per flop come i programmi di Veltroni o Nemo, o per le fiction pro scafisti”. Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI).
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