“Se si guardano programmi e organigrammi della Rai si dovrebbe pensare che il Pd abbia il 90% dei voti degli italiani. Infatti il 90% degli oligarchi della Rai fa riferimento, con varie tonalità e vari livelli qualitativi, all’area Pd-sinistra. Il 90% dei programmi di informazione sono condotti e scritti da gente di sinistra, con punte di propaganda allucinante tipo Report e con altri che esibiscono opinionisti montanari degni di un reality da tv commerciale o presunti professori, proposti come strateghi planetari. Veltroni domina, con i suoi programmi imposti dalla supina Rai 3, nonostante ascolti patetici che piombano al 3% e poi crollano al 2%. Dati che allarmerebbero anche Teleroccasecca. Da Palazzo Chigi partono direttive filo Pd da oligarchetti apparentemente gentili, anzi gentiloni. Si disse: “ora la Rai non parlerà con i partiti”. Infatti non parla, ma ascolta silente e esegue quando le varie diramazioni interne ed esterne del Pd scrivono organigrammi, subito messi in pratica. E talvolta l’obbedienza automatica è tale che davvero non serve parlare. Il tom tom che guida la Rai arriva sempre all’indirizzo Pd impostato da un antico e immutabile software. La Rai però non è del governo o del Pd. È dei cittadini e deve rispettare il pluralismo di cui è espressione il Parlamento. Dove nei prossimi giorni tutto ciò dovrà essere discusso e analizzato. Senza sconti e senza ipocrisie. Compresa l’operazione Raiway e questioni relative al canone”.
Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri componente della commissione di Vigilanza Rai
Roma 4 giugno 2022