In molti oggi definiscono criminali gli imprenditori cinesi colpevoli del disastro verificatosi a Prato.
Da anni denuncio questa realtà di sfruttamento e d’illegalità. Abbiamo, non solo a Prato, pezzi di Cina in Italia , dove non si pagano salari corretti, non si riconoscono diritti elementari, si sfruttano i minori, si inquina e si viola ogni legge. L’incendio e i morti sono soltanto la punta di un iceberg di criminalità che si sviluppa sotto i nostri occhi e la colpa è dei governi di ogni tipo e colore che hanno assistito impotenti alla dilatazione di questo fenomeno. Sono ipocrite le parole di chi parla solo oggi di una situazione insostenibile. L’ultimo pizzaiolo italiano è massacrato di controlli e di verifiche fiscali, ambientali, mentre migliaia di cinesi lavorano realizzando un’evasione fiscale nel nostro paese quantificata in 40 miliardi di euro.
Si mandano i poveracci a pagare pezzi di Imu e Equitalia costringe persone al suicidio mentre con tutti i soldi che i cinesi sottraggono al nostro fisco si potrebbe risanare lo Stato. È una vergogna intollerabile alla quale va posta fine chiudendo immediatamente tutte le aziende che operano fuori legge. Occorre una mobilitazione straordinaria della magistratura, delle forze dell’ordine, di qualsiasi struttura dello Stato