“La società Open Fiber fu creata nel 2015 e voluta fortemente dall’allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi per compiere lavori di realizzazione della rete su tutto il territorio nazionale. Già all’epoca questa decisione fu molto contestata visito che, secondo molti, avrebbe creato una doppia rete invece di utilizzare e magari ampliare quella già presente su gran parte del territorio e gestita da un altro operatore. Negli anni, per guadagnare spazi commerciali, la società ha partecipato a numerose gare, soprattutto nelle aree bianche, vincendole con prezzi evidentemente troppo bassi per il mercato e questo ha procurato un mancato guadagno che nel tempo si è ampliato in maniera vertiginosa. Mentre la società pur avendo cablato tante abitazioni, fa fatica a guadagnare clienti. Open Fiber ha chiuso il 2022 con perdite per 162 milioni e deve rinegoziare 7 miliardi di debiti con le banche. Con una lettera indirizzata al ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti, al ministro per il Made in Italy, Adolfo Urso, ai sottosegretari Giovanbattista Fazzolari e Alessio Butti, e al capo di gabinetto Gaetano Caputi, Cdp chiede al governo un aiuto concreto a sostegno dell’azienda. Per questo ho presentato una interrogazione al ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti, al ministro per il Made in Italy, Adolfo Urso per sapere se non intendano sospendere qualsiasi iniziativa a sostegno e valutare invece iniziative alternative per porre fine ad una situazione che crea continue perdite alle casse dello Stato. E se non intendano avviare iniziative, anche con il contributo del Parlamento, per individuare eventuali responsabili di questa iniziativa imprenditoriale rivelatasi fallimentare e che avrebbe potuto essere evitata attraverso scelte differenti”.
Così il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri
Roma 24 luglio 2023