“Il problema di Open Fiber non è quello di cambiare qualche dirigente, ma quello di chiudere la storia di questo pozzo senza fondo. Sarebbe inimmaginabile che la Cassa Depositi e Prestiti destinasse a questa impresa inutile e sostanzialmente fallita centinaia di milioni di euro. La ipotetica opera di riordino della rete di telecomunicazione, con la nota vicenda dello scorporo della rete TIM, è l’occasione per far confluire i dipendenti e le poche strutture di Open Fiber in questa società della rete. Il resto vorrebbe dire fare un’irresponsabile scelta di distruzione di risorse. C’è il problema della responsabilità di chi ha voluto, fondato e diretto Open Fiber in questi anni. Ci sono vicende sulle quali bisogna puntare i riflettori. Ma bisogna anche evitare che questa operazione fallita assorba altri soldi dei cittadini. L’ho detto e lo ridico. E invito la Cdp alla massima cautela. Perché se si buttano i soldi poi se ne risponde. Ed i millequattrocento dipendenti di Open Fiber potranno essere tranquillamente riassorbiti nella nuova società della rete e quel poco che si è fatto potrà servire alla nuova iniziativa. Il resto è un disastro industriale e finanziario del quale Renzi e molti altri saranno chiamati a rispondere”.
Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri
Roma 25 settembre 2023