“Nella 18ª legislatura, da Presidente della giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato, mi sono occupato del caso Salvini, allora Ministro dell’Interno. Ho ritrovato tutte le carte della relazione che feci in Giunta, in cui affermavo che Salvini aveva agito rispettando le norme costituzionali in quanto Ministro dell’Interno. La giunta in Senato aveva il compito di accertare se l’azione del Ministro fosse conforme ai principi costituzionali. Io dissi di sì. E il 26 maggio del 2000 venne approvata la mia relazione in cui si sosteneva che Salvini era innocente. Poi in Aula, il 30 luglio del 2020, la mia relazione non raggiunse i 161 voti, cioè la maggioranza assoluta all’epoca, ma fu bocciata con 149 a 141. Quindi si avviò il processo richiesto da alcuni magistrati: la dott.ssa Lucia Fontana, la dott.ssa Caterina Greca e la dott.ssa Maria Ciringione. Ottennero il giudizio e la Procura della Repubblica di Palermo, prima retta da Lo Voi poi da De Lucia, chiese sei anni di condanna per Salvini. Ora Lo Voi e De Lucia si dimetteranno dalla magistratura? Hanno chiesto un processo che io avevo chiesto di non fare attraverso una relazione ampia, documentata, motivata giuridicamente e costituzionalmente con gli stessi contenuti che troveremo scritti nella motivazione della sentenza che ieri ha dichiarato che ‘il fatto non sussiste’. Se fosse stata approvata la mia relazione, si sarebbero risparmiati anni di processi, udienze e spese voluti da quelli che hanno fatto un uso politico della giustizia per perseguitare quello che in quel momento era considerato un avversario. I grillini, quando erano alleati di Salvini, votarono a favore sul caso Diciotti, mentre quando non erano più alleati votarono contro. Avevo ragione io e avevano torto i magistrati di Palermo. Valutino le dimissioni Lo Voi e De Lucia per questo atto arbitrario. Si è negata una verità che io avevo già affermato. Si vergognino quelli che hanno bocciato la mia relazione, si vergognino i magistrati che hanno chiesto il processo. Salvini aveva ragione, le carte parlano chiaro. E non finisce qui”. Così il presidente dei senatori di Fi, Maurizio Gasparri, in un video pubblicato su Facebook.
Roma 21 dicembre 2024