Lo stato di degrado della Capitale è evidente. Quello che è accaduto a Genova può accadere a Roma alla prima pioggia più violenta. Inutile interrogare i climatologi, l’Aeronautica o il mago Otelma. A Roma non c’è la giusta manutenzione delle caditoie stradali e della rete fognaria e il rischio allagamento è altissimo. E il sindaco Marino che fa? In attesa di registrare le unioni poligame, pensa a violare la legge registrando matrimoni gay. Il prossimo 16 ottobre i cittadini romani dovranno pagare la Tasi, una delle più care d’Italia. Vogliamo sapere cosa intende fare Marino con i nostri soldi. È accaduto a Genova con un sindaco di sinistra, non vorremmo che accadesse ancora una volta a Roma. Fare il sindaco non è un obbligo. Marino ha dato già troppi segnali di non essere tagliato per questo ruolo. Prima se ne va, meglio è per tutti.
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