“Finalmente in Commissione Antimafia si respira un’aria nuova. Bisogna dare atto alla presidente Colosimo e al vicepresidente D’Attis, e a molti membri della Commissione, di avere promosso delle audizioni che finalmente ci faranno capire che cosa successe nei primi anni ‘90 nella Procura di Palermo. Le audizioni in corso aprono squarci sulla verità. E bisogna ancora approfondire molte questioni. In particolare sull’archiviazione parziale dell’inchiesta Mafia-Appalti. Bene ha fatto la presidente Colosimo a richiamare all’ordine il senatore Scarpinato, che più di una volta ha dimostrato di non avere ancora, per inesperienza, ben colto fino in fondo la differenza tra il Parlamento e un Palazzo di giustizia. Qui il confronto è libero e deve tendere alla verità. Non si parla in maniera apodittica con una disparità di posizioni. Gli interventi che abbiamo letto di Caselli, di Di Matteo, di presunta indignazione dimostrano che si sta andando nella direzione giusta. E Di Matteo che si indigna ci dovrebbe parlare delle vicende che portarono alla condanna, per la strage di via D’Amelio, di persone che non erano responsabili della strage. Ci dovrebbe parlare delle sconfitte che ha incassato nel processo che ha intentato, senza fondamento, contro i carabinieri del Ros. Insomma siamo solo all’inizio. In questa legislatura la Commissione Antimafia e il Parlamento intero porteranno verità e smaschereranno quelli che non hanno mai consentito di fare luce su alcuni capitoli inquietanti. Paolo Borsellino si fidava dei carabinieri e parlava con loro nelle caserme, forse perché diffidava del mondo che stava alle sue spalle nel Palazzo di giustizia. Sulla inchiesta Mafia-Appalti sentiremo cose importanti. Attendo le domande che saranno fatte nelle prossime audizioni ai familiari di Borsellino. E quelli che vogliono tapparci la bocca non ci riusciranno. Parleremo. Parleremo chiaro. Parleremo forte. Tra l’altro bisognerà valutare dei profili di incompatibilità con l’appartenenza alla Commissione Antimafia di alcuni senatori il cui operato passato dovrà essere valutato”.
Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri vicepresidente del Senato
Roma 7 ottobre 2023