“Gli estremi per lo scioglimento per infiltrazione mafiosa del comune di Roma ci sono tutti. Anche l’ex prefetto Pecoraro lo spiega chiaramente oggi in un’intervista. In passato si è provveduto in tal senso per molto meno e ora si vuol negare l’evidenza. Il malaffare è radicato a Roma come nella regione Lazio. Lo scioglimento per mafia sarebbe un marchio d’infamia che non possiamo permetterci? Allora Marino e Zingaretti si dimettano perché solo un lungo commissariamento può consentire la necessaria purificazione e una giusta ripartenza. Ancora oggi ex magistrati e assessori come Sabella sembrano calati in un altro mondo, dimenticando il coinvolgimento di personaggi come l’ex presidente del consiglio comunale Coratti o l’assessore Ozzimo e perfino, come apprendiamo dalla stampa, dell’attuale vicesindaco di Roma, Nieri che avrebbe avuto uno scambio di sms con Buzzi in materia di nomine. Nieri non risulta indagato, ma con quale coraggio si può dire che l’attuale amministrazione può andare avanti? D’altra parte i presupposti per un commissariamento risalgono alla stessa campagna elettorale che risulta essere inquinata perché finanziata, come Marino stesso dovrebbe ammettere, dai soldi sporchi di Buzzi. Dimissioni subito e si eviti l’estrema onta per la Capitale d’Italia. Che va commissariata perché non possiamo neanche permetterci nuove elezioni con sindaci improvvisati o dilettanti allo sbaraglio”. Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI).
Share this post