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Signor Presidente del Senato, Signor Presidente del Consiglio, onorevoli Senatori, voglio ringraziare in primo luogo il Presidente del Consiglio uscente, l’on. Silvio Berlusconi per il senso di responsabilità, dello Stato e la generosità dimostrate in questo frangente della vita della Repubblica. In quest’Aula del Senato il Governo Berlusconi ha sempre ottenuto una solida e ampia maggioranza che non é stata mai sconfitta e questo é motivo di particolare orgoglio per il Gruppo parlamentare del Popolo della Libertà che ho l’onore di presiedere.
Ringraziamo il Governo Berlusconi per l’azione svolta e per i risultati conseguiti su tanti fronti. E sarà necessario, nel momento in cui ci accingiamo a sostenere il Governo presieduto dal Sen. Monti, realizzare una operazione verità, che senza ignorare i problemi della nostra economia, metta in luce risultati importanti e positivi.
Ci sono dei dati fondamentali importanti e positivi per la nostra economia. L’avanzo primario dell’Italia é il migliore nell’Unione Europa ed ha raggiunto il 4,4%, mentre quello della Germania é l’1,5% e quello della Francia é addirittura negativo del 2,1%. Il nostro rapporto deficit-pil é sceso al 4,6% mentre quello della Germania é salito al 4,3% e quello della Francia é al 7%. I dati della disoccupazione italiana sono più bassi rispetto a quelli della media europea. C’é una crisi mondiale che non é soltanto una crisi italiana. Ci auguriamo che i dati dello Spread che ormai dettano i tempi della politica calino vertiginosamente. Siamo convinti che la situazione migliorerà in questi giorni, non starò qui a ripetere quanto é stato detto da molti esponenti della Sinistra che prevedevano conseguenze miracolose all’atto delle dimissioni del Pres. Berlusconi. Non é stato così, non poteva essere così. Ci auguriamo che le cose andranno meglio grazie allo sforzo corale di tutti quanti a partire da quello che farà il Popolo della Libertà.
E voglio ricordare che alla Camera dei Deputati i 308 voti ottenuti dal Pres. Berlusconi forse non erano sufficienti per una incisiva azione governativa ma nessun altro ne ha avuti di più in questa legislatura e ogni tentativo di mozioni di sfiducia é fallito, così come ogni volta che l’ha chiesta il Governo ha ottenuto la fiducia sia in questo ramo del Parlamento che nell’altro.
Vediamo troppe volte il nostro Paese sul banco degli imputati e nel ruolo di giudici altri Stati che non hanno le carte in regola. Rispettiamo la Francia, la Germania ma leggiamo analisi sugli errori che la Merkel e Sarkozy avrebbero commesso (Jean-Claude Juncker, presidente Eurogruppo, 16/11/11: “In Germania spesso ci si comporta come se il paese non avesse alcun problema, come se la Germania fosse esente dal debito mentre tutti gli altri avessero debiti eccessivi: il livello del debito tedesco è preoccupante, è più elevato di quello spagnolo solo che qui nessuno vuole rendersene conto”). Le banche francesi e tedesche sono piene di titoli tossici e di titoli pubblici greci ben più delle nostre banche.
La crisi finanziaria ed economica che stiamo vivendo viene da lontano, e vorremmo ricordare come abbiamo fronteggiato il disastro che colpì gli Stati Uniti nel 2008 (con fallimenti eclatanti). Quante speculazioni, quanta economia di carta, quanti errori del mondo della finanza. Oggi si critica la politica, che avrà le sue colpe, ma riteniamo che nel mondo delle banche e delle istituzioni finanziarie molti dovrebbero fare autocritica e confrontarsi per trovare insieme a noi le strade per la crescita. C’è ora una crisi dell’euro drammatica che Lei, Presidente Monti, conosce perfettamente. Quale deve essere il ruolo della Banca Centrale Europea? Qual é il destino di una valuta che non ha alle spalle istituzioni sufficientemente solide né una realtà bancaria che ne possa sorreggere in maniera adeguata la vita. Bisogna fare molto in Italia, ma forse bisogna fare molto di più in Europa. Capi di Stato e di Governo convengono sulla necessità di rivedere gli stessi Trattati che regolano la vita dell’Unione Europea.
Si fa presto a parlar male della classe politica italiana ma noi riteniamo che chi ha retto le sorti dell’Europa forse avrebbe potuto evitare molti errori, ammettendo ciò.
Prof. Monti noi Le daremo oggi il nostro consenso per il nostro senso di responsabilità nazionale, del quale siamo orgogliosi, ma lo facciamo anche in riferimento agli obiettivi programmatici che il Governo Berlusconi ha illustrato il 26 di ottobre all’Unione Europea con una lettera che resta per noi il programma da completare e da attuare in questo scorcio di legislatura. Le manovre approvate questa estate e la legge di stabilità approvata nei giorni scorsi hanno già realizzato per oltre il 50% gli obiettivi di quella lettera. Si tratta di completare l’opera e siamo qui per questo. Il nostro vincolo è dettato da quei programmi e da quei contenuti. E vogliamo ricordare che il Governo di centro-destra ha realizzato dal 2008 e nella prospettiva del 2014 una manovra economica pari a 265 miliardi. Con un impegno e con una determinazione che nel passato, quando i Governi duravano otto-nove mesi non sarebbe stato possibile nemmeno immaginare.
Riteniamo che occorrano coraggio e decisione in molti campi. Ad esempio per la previdenza, senza iniquità e nel rispetto dei diritti del mondo del lavoro, ma con un coraggio riformatore che guardi ai diritti delle nuove generazioni. Noi abbiamo fatto molte cose. Molte siamo disposti a farne oggi insieme. Abbiamo varato norme importanti, ricordo l’art. 8 nella manovra economica, che non apre la strada ai licenziamenti ma al contrario, attraverso la rimozione di eccessive rigidità, incoraggia le assunzioni e la creazione di lavoro, e frenare le delocalizzazioni che troppi imprenditori hanno realizzato, affittando le pagine dei giornali in Italia ma spostando alcune loro produzioni dall’altra parte del mondo.
Vogliamo condividere un piano di aggressione al nostro debito pubblico, vogliamo l’attuazione di quelle misure per il Sud che anche nei giorni scorsi con il piano Euro-Sud il Governo uscente alla presenza dei rappresentanti dell’Unione Europea ha avviato.
Lei Presidente Monti é noto per voler tutelare con grande rigore i principi della concorrenza. Abbiamo varato molte norme in questo campo, vorremmo che la libertà della concorrenza fosse ampliata ma che anche le professioni vedessero rispettata la loro competenza. E in materia di tutela della concorrenza abbiamo bisogno di difendere anche i nostri mercati e i nostri produttori. Ci sono troppe forme di concorrenza sleale. Ci sono parti del mondo come la Cina dove non ci sono regole a tutela dell’ambiente, del lavoro, dei diritti sociali, dove non vigono nemmeno le elementari regole della democrazia. Libertà di concorrenza vuol dire competere tutti ad armi pari, con le stesse regole.
Riteniamo che in questa fase politica uno schieramento come il nostro, il Popolo della Libertà, non possa rinunciare alla difesa di valori fondamentali anche di valori non negoziabili, e che soprattutto in quest’Aula sono stati difesi con chiarezza. Il nostro Partito ha i valori del Partito Popolare Europeo del quale siamo onorati di far parte. Non é compito di questo Governo affrontare tali questioni, ma le affronterà il Parlamento e troverà in noi saldezza di posizioni e coerenza assoluta. Vogliamo difendere il ruolo del Parlamento e della politica. Si dice che le forze politiche che si accingono a sostenere il Suo Governo dispongano di una sorta di interruttore per accendere o spegnere la luce che deve illuminare l’azione del Suo Esecutivo. Non vogliamo avvalerci di questo potere in maniera vessatoria e giammai ricattatoria.
Vogliamo però rivendicare il ruolo delle forze politiche che sono in quest’Aula in rappresentanza di milioni di elettori. E’ opportuna una fase di tregua e di impegno nazionale, ma non rinunciamo alla responsabilità, alla dignità, al ruolo della politica e della democrazia che é basata sull’esercizio della sovranità popolare in nome della quale noi siamo qui e in nome della quale eserciteremo ogni giorno, ogni ora il nostro ruolo consapevoli del mandato che gli Italiani ci hanno affidato e nel loro diritto di esprimersi superata l’emergenza.
Vogliamo difendere le ragioni del bipolarismo in vista di confronti democratici ed elettorali che arriveranno, con regole se sarà necessario diverse, ma che saranno frutto di un confronto politico che non riguarda questo Governo ma che riguarda il Parlamento. Non rinunceremo nemmeno all’impegno per la riduzione dei costi della politica e delle caste di tanti palazzi, delle accademie e delle banche, alla modernizzazione del Parlamento stesso, al superamento del bicameralismo perfetto, al rafforzamento dei poteri dell’Esecutivo. Sono compiti che spettano alla politica.
Ci sono gli errori della politica ma ci sono gli errori della finanza e dell’economia. Rispettiamo il mercato e la nostra che é una grande forza liberale lo rispetta più di altri. Conta lo Spread, contano gli indici azionari ma conta la libera espressione dei popoli. Diciamo anche agli amici della Lega che noi ci auguriamo che il nostro cammino parallelo e unito possa proseguire nel futuro, per realizzare riforme che riguardino le istituzioni e il nuovo assetto federalista. E continua anche sui territori, dove governiamo insieme in tante Regioni e tante città. Siamo orgogliosi del ruolo e dell’azione svolta dal Popolo della Libertà, raccogliamo questa sfida, ci rimbocchiamo ancora una volta le maniche, avendo lavorato da sempre per la nostra Nazione.
Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare. Noi Le auguriamo Presidente Monti sinceramente di avere chiara la rotta da seguire, noi sappiamo come Popolo della Libertà qual’é il nostro destino, servire la Nazione, per il Governo oggi in Parlamento, domani forti di un rinnovato consenso popolare. Il vento che deve gonfiare le nostre vele é il vento della democrazia, della sovranità popolare.
Oggi non cambiamo percorso perché l’amor di Patria, il servizio della Nazione restano per noi imperativi morali che ci portano ad affrontare questa fase di emergenza attenti, giorno per giorno, ora per ora, a svolgere il nostro ruolo.
Non ci sentiamo né commissariati né sconfitti. Abbiamo responsabilmente scelto di condividere l’azione del Governo che Lei presenta oggi al Parlamento per uscire da un’emergenza economica e finanziaria non nata in Italia, non causata dall’Italia, vissuta con difficoltà dall’Italia per un debito pubblico pericolosamente accumulatosi nei decenni. Verificheremo la coerenza del Suo agire con i programmi concordati nell’ottobre di quest’anno in sede europea. La nostra é una scelta sincera, senza riserve mentali perché libera e responsabile, così come dovrà essere responsabile e rispettosa del Parlamento e delle forze che qui rappresentano la democrazia del Paese l’azione del Suo Governo. Faremo la nostra parte al servizio dell’Italia che amiamo, certi che lei farà la sua nel pieno rispetto del Parlamento.
Roma, 19 Novembre 2011