“Ho letto un’intervista del senatore Marcucci sull’Avvenire a proposito della legge Zan. Esprime una posizione del PD ben diversa da quella di quanti dicono che la legge Zan va votata senza dibattito e senza modifiche. Marcucci chiede pubblicamente «è possibile un dialogo sui contenuti della legge?» Si, rispondo, interpretando non solo la mia volontà, ma quella di chi ad esempio ha presentato una proposta di legge con le firme del centrodestra tesa ad inasprire le sanzioni per le violenze motivate da omofobia e pregiudizi sessuali. Quali sono i temi del confronto? Gli articoli 1, 4 e 7 che sono estranei alla vicenda della maggiore severità con cui punire l’omofobia e che investono dichiarazioni inaccettabili sull’identità di genere o intervengono sui reati di opinione e sulle attività scolastiche. Il confronto quindi si può aprire nelle sedi competenti, che sono quelle parlamentari, ma ipotizzando una modifica della legge sui punti che ho indicato. Se poi il confronto deve essere un’accettazione silente e acritica delle proposte del PD non sarebbe un confronto ma un diktat. E i diktat non si accettano. Marcucci ha posto in modo corretto la questione, ma allora discutiamone”.
Roma 26 Maggio 2021