Le norme sono chiare sulla vicenda elettorale della Regione Lazio. Il presidente ha novanta giorni di tempo per fissare la data del voto, e da allora devono trascorrere altri 45 giorni. Non ci sono dubbi. La Polverini ha quindi avanzato ipotesi assolutamente logiche, e la sinistra ha poco da obiettare. Quando ci fu il caso Marrazzo si andò avanti per mesi con certificati medici usati per tenere in vita la presidenza. Tra le dimissioni, giunte con intollerabile ritardo, e le elezioni passarono cinque mesi. Senza contare il problema dei costi con elezioni a raffica vista la serie di scadenze. Si prenda atto di tutto ciò e si consenta a Renata Polverini di assumere decisioni nel rispetto di norme che in troppi fingono di ignorare.
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