“La nemesi colpisce chi contribuì a impedire una legge tesa non a vietare le intercettazioni, bensì gli abusi. Quando il governo di centrodestra proponeva norme per arginare una violazione sistematica di regole e principi con intercettazioni illegali e a strascico, sinistra e Quirinale, con il concorso esterno di titolati transfughi del centrodestra, si misero di traverso. Sul tema scrisse un libello polemico Ingroia, al tempo togato con la testa alla politica, campo che calcò con immediata democratica espulsione decretata dai cittadini che lo costrinsero, trombato, a implorare posti di sottogoverno a un Crocetta qualunque. Ora la famiglia Napolitano, giustamente, denuncia abusi. Ci potevano pensare prima. Peraltro la notizia politica è che abbiamo via intercettazione la conferma, fonte Renzi, dell’odio di Napolitano per Berlusconi. O Matteo, è vero? Confermi, tu così loquace? Avremmo una definitiva certezza. Una commissione di inchiesta, auspicabile, richiede tempo. Mentre
Renzi in un secondo può con un tweet dire: confermo, Napolitano odiava Berlusconi. Avremmo una fonte rilevante per inquadrare meglio la recente storia italiana. Sulle intercettazioni le interferenze negative di Napolitano, che contribuì al non varo della legge, si trovano in rete. Ad esempio, espresse l’ 1 settembre 2010 compiacimento per lo stop alla legge sulle intercettazioni parlando con i giornalisti. Oggi chi sa se è lieto che si possa divulgare di tutto di più illegalmente? La nemesi colpisce. Avremo di che parlare al Senato”. Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI).