“La magistratura, che ha abusato in tanti casi dell’uso delle intercettazioni, dovrebbe evitare di mettere alcuni suoi esponenti in cattedra a fare lezioncine che francamente sono provocatorie e temerarie. Mi riferisco in particolare alle parole rilasciate in un’intervista a Repubblica di Nello Rossi, oggi in Cassazione, che è stato protagonista di vicende che ben ricordiamo quando era alla Procura di Roma. Le parole di Nello Rossi le respingiamo al mittente. Dovrebbe tacere e chiedere scusa per i danni che ha fatto in molti casi a persone perbene. Dovrà comunque rispondere alla sua coscienza dei danni arrecati ingiustamente. Alla sua intervista risponderò comunque nei prossimi giorni nell’Aula del Senato, luogo ben noto a lui e a coloro che, appartenendo alla casta giusta, hanno trovato porte aperte. Combatteremo Il familismo ovunque annidato. Diventeranno rossi di vergogna”.
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