“Purtroppo Lampedusa continua ad essere un palcoscenico per carriere politiche. Già quella della Nicolini è stata cancellata dagli elettori dell’isola che le hanno preferito un nuovo sindaco. Eppure, il turismo politico continua. Rispetto enorme per le vittime delle tragedie del Mediterraneo. Ma basta con teatrini della politica e speculazioni. Lampedusa ha bisogno di maggiori risorse, di turismo, non di diventare il luogo delle esibizioni di chi rincorre seggi in qualche assemblea. Anche rinnovare gli appelli per lo ius soli proprio dall’isola è un’autentica provocazione, un invito ad invadere l’Italia nel momento in cui, essendo state recepite alcune proposte di FI, sono state bloccate le Ong e sono rallentati gli sbarchi, che peraltro sotto varie forme continuano. Lo ius soli non passerà mai. Chi lo invoca si occupi di altri argomenti così perderà meno tempo a sostegno di cause sbagliate e perdenti. Serve più sicurezza, blocco del traffico di clandestini, non appelli demagogici. Lampedusa deve essere orgoglio italiano non solo per le sue doti umanitarie, ma anche per le sue potenzialità turistiche. Ha ragione il nuovo sindaco che chiede più mezzi e la fine di quelle attività che hanno martirizzato l’isola”.
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