“La credibilità del referendum greco è quella che è. L’esito non cambia nulla. Non può pagare l’Italia l’Iva del barcaiolo greco pari alla metà dell’Iva del barcaiolo italiano. Ne’ possiamo pagare noi le baby pensioni di sfaccendati di altri paesi. Se gli ottusi di Bruxelles e Berlino avessero dato ascolto anni fa a Berlusconi avremmo chiuso prima la vertenza, con costi più bassi e senza un governo barzelletta ad Atene. Il futuro dell’Europa non lo può dettare la Merkel ma nemmeno il sosia di Checco Zalone che afferma di essere ministro greco. Vale più il nostro attore al botteghino che un Varoufakis a un tavolo di trattativa. L’Europa va rifondata ma senza imbroglioni in circolazione. Patetici in questo contesto alcuni italici figuranti simili a quei turisti felici di farsi fotografare davanti al relitto della Concordia quando giaceva al Giglio”. Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI).
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