L’Europa decide giustamente regole nuove e più severe sui deficit pubblici, sulla concorrenza, su lavoro e previdenza, su tutto. Ma se l’Europa compatta e decisa non difende se stessa dalla concorrenza sleale della Cina e di altri Paesi asiatici non si va da nessuna parte. Monti ha esortato la Cina ad investire in Italia, ma se non si blocca l’accesso ai nostri mercati di prodotti realizzati a basso costo perchè fatti sfruttando le persone con salari risibili e negando qualsiasi regola sociale, e inquinando il pianeta, le aziende europee chiuderanno o saranno spostate altrove. Non ci saranno lavoro o risorse. Sarà la rovina totale. I popoli si possono rassegnare al loro declino o possono reagire. I mercati si devono aprire solo a chi rispetta le nostre stesse regole. E non si dica che così perderemmo presenze sui mercati cinesi. L’Europa affronti questa primaria questione. Il resto è tutto secondario. La globalizzazione senza regole è il contrario del libero mercato e di una sana economia liberale. E non si tratta di una questione che può essere affrontata in un solo Paese. L’Ue o si occupa di questo o diventerà un unico deserto economico e sociale. Basta con l’aggressione cinese, realizzata negando democrazia, libertà e diritti. Si sveglino anche i sindacati fermi a discutere questioni del tutto secondarie rispetto alla tragedia del lavoro in cui siamo entrati.
Share this post