“Continua la campagna di autentiche bugie da parte della magistratura italiana, non smentita dai pudibondi o conniventi esponenti dell’ANM. Oggi scende in campo Nino Di Matteo, il quale sul consueto foglio d’ordine dei magistrati di sinistra afferma che il limite di 45 giorni per le intercettazioni impedirà delle indagini, perché ‘i primi 45 giorni servono solo a capire se i telefoni intercettati sono quelli giusti o se la microspia sia collocata al posto giusto. Prevedere quel limite di durata pregiudica l’efficacia di molte indagini anche per reati gravi tra i quali omicidi e sequestro di persona’. Si tratta di un’autentica bugia. La legge, all’articolo 1, comma 1, afferma: ‘Le intercettazioni non possono avere una durata complessiva superiore a quarantacinque giorni, salvo che l’assoluta indispensabilità delle operazioni per una durata superiore sia giustificata dall’emergere di elementi specifici e concreti, che devono essere oggetto di espressa motivazione’. Nessun impedimento alle indagini, quindi. La durata delle intercettazioni può essere prorogata più volte, per 45 giorni più altri 45 e così via. Poniamo però fine alla reiterazione delle intercettazioni sulla base di richieste dette a ‘stampone’, ossia fatte e autorizzate con il ‘copia e incolla’ praticamente in automatico”. Lo dichiarano i senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri e Pierantonio Zanettin.
Roma 27 marzo 2025