“Tutti nelle istituzioni riteniamo la lotta alla corruzione una assoluta priorità. In tanti ci chiediamo però a che cosa sia servita, in questi anni, l’Autorità anticorruzione, voluta da Renzi in un Paese in cui già esiste la magistratura ordinaria e la magistratura contabile, con sette, otto gradi diversi di giudizio che possono essere svolti per colpire i fatti di corruzione. Questa Autorità non ha mai dimostrato di essere utile nella lotta alla corruzione, ma è servita per ribalte politiche improprie. L’attuale presidente dell’Autorità anticorruzione Busia, approfittando di un titolo indiscutibile, chi potrebbe dirsi contrario alla lotta alla corruzione che tutti riteniamo un dovere?, continua a sfornare interviste. Un giorno contro il ponte sullo Stretto di Messina ed ora contro la riforma della giustizia proposta dal governo e che sarà esaminata dal Parlamento. Busia valuti se passare ad un’altra funzione. Perché svolge un ruolo improprio. Di massimo censore della Repubblica, senza avere alcuna legittimazione, se non quella ottenuta dei grillini che lo hanno nominato con un chiaro mandato politico, che Busia non può svolgere, perché non è stato eletto da nessuno e non ha poteri per ergersi a censore della Repubblica. La riforma della giustizia sarà discussa dal Parlamento. Che potrà modificarla, approvarla o non approvarla. Ma questa si chiama democrazia. Un sistema a cui Busia si dimostra estraneo, ancora una volta, con la sua supponente e illegittima invadenza. Se crede di spaventare il Parlamento ha sbagliato indirizzo. Costui svolge un ruolo politico non da autorità di garanzia. E fa sempre in tempo a scendere in campo con la tessera grillina, che moralmente ostenta ogni giorno, e per verificare se gli italiani vogliono affidare a lui il governo della Repubblica. Attualmente hanno scelto il centrodestra, il governo Meloni, e le nostre formazioni politiche, che, con pieno diritto e con orgoglio, governano il Paese. Il comportamento di Busia andrebbe valutato dalle massime autorità. De hoc satis”.
Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri vicepresidente del Senato
Roma 17 giugno 2023