“Egregio Presidente,
il 10 febbraio si celebrerà la Giornata del Ricordo che una legge ha dedicato alla commemorazione degli italiani uccisi nelle Foibe e massacrati sul confine orientale. Negli anni la celebrazione si è svolta alternativamente al Quirinale, alla Camera e al Senato. Quest’anno, tra l’altro a settant’anni dalla firma del trattato di pace, si profila però una celebrazione in tono minore”. È quanto si legge in una lettera che i senatori Maurizio Gasparri e Carlo Giovanardi hanno scritto al Presidente della Repubblica e anticipata oggi dal Giornale.
“Sappiamo che impegni internazionali non Le consentiranno di partecipare alla cerimonia commemorativa come avrebbero voluto gli esuli e i loro discendenti. Abbiamo tra l’altro constatato che c’è stato un certo ritardo nel promuovere questo doveroso evento e spiace far presente che solo dopo sollecitazioni è stata destinata l’Aula di Montecitorio alla cerimonia di quest’anno. Purtroppo Lei non potrà esserci, ma siamo certi che accoglierà la richiesta della federazione degli esuli di un incontro al Quirinale con una delegazione prima della ricorrenza del 10 febbraio. Avevamo anche direttamente appreso dal Quirinale che la seconda carica dello Stato, il Presidente del Senato Grasso, aveva avuto l’incarico di recarsi alla foiba di Basovizza per deporre una corona in memoria di tutti gli infoibati e degli italiani massacrati in quelle drammatiche giornate di oltre settanta anni fa. Pare, invece, che alla cerimonia di Basovizza dovrebbe prendere parte solo un Sottosegretario. Ci auguriamo che questa circostanza possa essere smentita. Confidiamo, egregio Presidente, nella Sua consueta sensibilità per dissipare qualche ombra ed evitare amarezze che abbiamo visto affiorare e delle quali abbiamo ritenuto farci pubblici interpreti, anche per la consuetudine che abbiamo avuto in una intensa esperienza parlamentare con la Sua persona”, concludono Gasparri e Giovanardi.