“La politica del taglio del cuneo fiscale è stata voluta dal centrodestra per aumentare i salari reali. Stiamo lavorando per abbassare le aliquote Irpef e portare l’aliquota del 35% al 33%. Questo vuol dire ovviamente aumentare il salario netto. Oggi la retribuzione oraria media è di 16,4 euro e la media è superiore a quell’obiettivo di 9 euro di salario minimo di cui parlano le sinistre. Noi preferiamo che sia la dinamica contrattuale a stabilire il salario. Quindi bisogna lavorare certamente per incrementare i salari, ma bisogna anche rendere le imprese più produttive perché un salario che non sia basato sulla creazione di ricchezze è un’illusione. Un’impresa che pagasse salari fuori dalla realtà e non rapportati al guadagno che produce fallirebbe e i lavoratori resterebbero senza salario. La politica del reddito di cittadinanza era demagogica e ha indebitato l’Italia. Bisogna aiutare chi non può lavorare, ma chi può essere avviato al lavoro deve lavorare. Oggi abbiamo il record dell’occupazione, 24 milioni di occupati, la gran parte dei quali a tempo indeterminato, un milione di posti di lavoro in più, la disoccupazione è scesa sotto il 6%. La prima risposta è creare il salario, perché il problema del salario basso esiste se non lo si ha. Incrementare l’occupazione è comunque un passare da un salario zero a un salario migliore. Poi bisogna combattere lo sfruttamento, evitare il lavoro nero. Sono tutte piaghe che noi dobbiamo debellare. Tuttavia io guardo il bicchiere mezzo pieno, senza ovviamente ignorare quello mezzo vuoto e quindi la necessità di salari migliori. Con il taglio del cuneo fiscale, la crescita dei posti di lavoro e la politica di riduzione delle aliquote fiscali si è avviato un percorso virtuoso”. Così a Radio Uno Rai il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri.
Roma 22 gennaio 2025