“Leggo un confuso comunicato di esponenti del Tg1, che non conosco e che non so davvero chi siano, che chiamano in ballo il mio nome a sproposito. Ovviamente il comunicato, come altri dell’Usigrai e di altre organizzazioni paracomuniste, fanno affermazioni non veritiere. La magistratura ha dato ragione al direttore del Tg1 Chiocci e, quindi, anche agli altri direttori che hanno garantito il diritto di sciopero, ma anche il diritto di lavorare di coloro che lodevolmente hanno contribuito alla messa in onda dei telegiornali in un giorno in cui peraltro gli avvenimenti interni ed internazionali erano di particolare rilevanza. Quindi chi cita il mio nome a sproposito conti fino a dieci prima di farlo un’altra volta senza che io abbia citato loro o chiamato in causa le loro persone, della cui rilevanza planetaria sono certo, scusandomi del fatto che io non sappia chi siano. La lacuna è mia e soltanto mia. Di fronte a queste personalità non posso che ribadire quello che ho detto. La sentenza ha dato clamorosamente ragione alla Rai e ai suoi direttori di testata a cominciare da quello del Tg1, aggiungendo solo che bisognava leggere un secondario comunicato in più. Cosa che anch’io esorto a fare. Perché è bello sentire leggere i comunicati di sconfitti, mentre si afferma la libertà, sia di scioperare che di lavorare. Girare le frittate in questo modo penoso dovrebbe indurmi a prendere nota di questi nomi. Ma garantisco che come li ignoravo prima, continuerò a non portarne memoria. Senza rancore tenetevi la vostra sconfitta da comunisti in ritardo ed evitate di ribaltare le notizie in questa maniera. Perché se confezionerete il telegiornale con lo stesso spirito sarà meglio cambiare canale. Ma per fortuna chi gestisce il servizio pubblico è custode della verità e del pluralismo. Chi invece inventa notizie come questa dovrebbe ricominciare dall’abc. Con simpatia. Spiace, infine, che l’Associazione Stampa Romana non chieda scusa dopo la sconfitta giudiziaria patita dopo aver sostenuto una iniziativa temeraria. Come iscritto ne chiederò conto alla associazione. Le bugie hanno le gambe corte”.
Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri
Roma 13 luglio 2024