“In riferimento alla lettera che il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha inviato alla von der Leyen sulla gestione del servizio pubblico radiotelevisivo, bisogna in aggiunta sottolineare che l’unica modifica che potrebbe essere varata è quella alla norma introdotta dal segretario del PD, l’ex Presidente del Consiglio Renzi, anni fa, con cui il direttore generale del servizio pubblico è diventato amministratore delegato, con poteri più ampi modificando, in quel punto, l’impianto della legge che io portai all’approvazione nel 2004 e che lascia la centralità delle decisioni al Parlamento. La legge Gasparri quindi va benissimo, quella che è in vigore da 20 anni, salvo quella modifica a un punto che secondo me non è conforme ai principi sanciti dalla Corte Costituzionale, che ha sempre ribadito la necessità di una prevalenza del parlamento sul governo. E questo garantisce la cosiddetta legge Gasparri, salvo la modifica introdotta da Renzi, secondo me incostituzionale. Di fatti ci opponemmo a quella modifica. Per il resto l’attuale normativa affida scelte e poteri al Parlamento, come chiede la Corte Costituzionale. Su quella parte, il 90% della legge, non c’è alcuna modifica da fare perché altrimenti si andrebbe contro le sentenze che, dal ‘75 al 2009, la Corte Costituzionale ha emesso e che noi abbiamo pienamente rispettato. E Renzi con il PD che non hanno rispettato la giurisprudenza della Corte. E semmai questo punto va rivisto per dare maggiori poteri al Consiglio di amministrazione, espressione del parlamento e del pluralismo. Principi che noi abbiamo rispettato e che la sinistra calpesta regolarmente“.
Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri
Roma 28 luglio 2024