“Si può discutere di tutto ma stando con i piedi per terra e tenendo conto dei fondamentali dell’economia. È inutile alimentare una discussione demagogica sui cosiddetti extraprofitti. Esistono i guadagni delle imprese che vengono tassati generando, ovviamente, un flusso maggiore se crescono di dimensione. Per quanto riguarda il mondo bancario, bisogna fare un’analisi un po’ più articolata. In primo luogo, questo settore è sottoposto a una tassazione supplementare con aliquote aggiuntive rispetto ad altri settori. Poi ci sono varie dimensioni. Pensiamo alle banche del territorio, alle banche popolari, alle case rurali, a tanti istituti che sono spesso quelli più vicini alla gente e più aperti alle esigenze di piccoli e medi operatori. Vessarli renderebbe più costosa e più complessa l’erogazione del credito a chi ne ha bisogno. Si può e si deve agire sul mondo bancario per facilitare l’accesso ai mutui, per facilitare le famiglie numerose, per far sì che si riflettano, sui bilanci familiari, gli effetti della riduzione dell’inflazione o del taglio dei tassi da parte della BCE. Si può anche ipotizzare per i grandi gruppi una collaborazione, come osservano anche le forze sindacali più ragionevoli, per un contributo alla riduzione del debito pubblico. Attraverso un confronto e non con atteggiamenti che creerebbero una percezione negativa del nostro Paese sui mercati internazionali. Peraltro le norme che abbiamo voluto per consolidare i bilanci delle banche ed aumentare la loro capitalizzazione hanno avuto effetti benefici e hanno rafforzato un sistema che deve sostenere la crescita e l’aumento dell’occupazione. Forse non è un caso che, in questi mesi, a differenza dei tempi di governo di sinistra o grillini, si registri un aumento delle entrate fiscali dello Stato (+19 miliardi, ovvero +6,2% da gennaio a luglio del 2024, pur avendo diminuito e aliquote e tasse di varia natura) e si registri un aumento dell’occupazione e una caduta della disoccupazione sotto il 7%. Stiamo facendo una politica utile e virtuosa. Senza fare favori a nessuno. Delle banche e di altri settori è facile parlare male. Intavolare ragionamenti di prospettiva è un po’ più impegnativo e richiede una conoscenza più approfondita e più seria del sistema bancario. La demagogia porta prima benefici, poi si finisce ridimensionati. Chi si vuole iscrivere a questo club, con toni impropri, andrà incontro agli stessi esiti. Noi vogliamo dialogare con i grandi gruppi e portarli al sostegno della crescita economica. Chi si occupa del tema si occupi, ad esempio, dei giganti della rete, Google, Apple, Amazon e tanti altri che non pagano tasse. Lì bisogna concentrare l’attenzione interna e internazionale perché è inaccettabile che ci sia gente che si arricchisca nel pianeta oltre ogni misura e paghi l’uno percento di tasse. I Musk ed i Bezos non sono maestri di buona politica. Vanno tassati, non accarezzati”.
Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri
Roma 16 settembre 2024