“Domani ricorre a Roma l’anniversario dell’eccidio di Acca Larenzia che vide prima l’uccisione da parte di terroristi comunisti di Francesco Ciavatta e Franco Bigonzetti e poi l’uccisione di Stefano Recchioni nel corso degli incidenti che si verificarono quel tragico pomeriggio dopo la strage. Credo che mentre si alimentano polemiche su eventi, spesso caratterizzati da modalità non condivisibili, che accompagnano questa ricorrenza, nessuno mette in evidenza la gravità del fatto che i responsabili di quella strage non siano mai stati individuati. E questa è una precisa colpa della procura della Repubblica di Roma e di tutti i procuratori che si sono alternati in questi decenni fino agli ultimi, da Pignatone all’attuale Lo Voi. Nessuno ha mosso un dito per individuare quei responsabili. Eppure le tracce sono evidenti. Bigonzetti e Ciavatta furono uccisi con la mitraglietta Skorpion che poi è finita nelle mani delle Brigate Rosse, che la usarono per uccidere Lando Conti a Firenze ed altre vittime dell’organizzazione terrorista in quegli anni. C’è quindi una traccia ben precisa. Di un’arma che è passata di mano in mano. Ci sono libri, come quello di Nicola Rao, che documentano in maniera precisa le responsabilità dei gruppi dell’estrema sinistra di Roma sud. Ci sono fatti e circostanze. Eppure l’inerzia della Procura della Repubblica di Roma non ha mai consentito di approfondire questa vicenda. È una grave colpa. Che ricade su chi ha diretto ora e allora questa struttura investigativa. Una strage di quel tipo non cade in prescrizione. Se i magistrati di Roma avessero un briciolo di dignità potrebbero, leggendo quelle carte e studiando il percorso di quell’arma, dare un nome agli assassini di quel pomeriggio. È questa la vergogna più grande che vogliamo ricordare alla vigilia del 7 gennaio. Si parla di tante polemiche, non si ricorda la vergogna che ricade sulla Procura della Repubblica di Roma”. Lo dichiara il presidente dei senatori di Fi, Maurizio Gasparri
Roma 6 gennaio 2025