“Giancarlo Caselli in un articolo sul consueto organo di informazione della sinistra giudiziaria invece di rispondere con precisione alla mia pubblica domanda su che cosa avesse trovato alla procura di Palermo quando arrivò nella città siciliana dopo le orrende stragi del ‘92 mi rigira la questione dicendo cosa ha fatto la politica. Potrei fare un lungo elenco. Ricordo che i governi guidati da Berlusconi hanno inasprito tutta la legislazione antimafia e hanno favorito l’arresto di centinaia e centinaia di latitanti mafiosi. Ad esempio, già dal 2002 con il governo Berlusconi del tempo rendemmo permanente il 41 bis, il carcere duro dei mafiosi, fino ad allora misura a tempo, che invece divenne un principio giuridico permanente del nostro ordinamento. Abbiamo poi, con un successivo governo Berlusconi e una maggioranza di centrodestra nel 2008, inasprito lo stesso 41 bis, per evitare che ricorsi anche di carattere amministrativo ne vanificassero l’applicazione. Abbiamo tolto il gratuito patrocino per i mafiosi. Abbiamo aumentato, con i governi di centrodestra, i poteri dei procuratori nazionali antimafia. Forse abbiamo sbagliato, perché durante la gestione di Cafiero de Raho, Striano ha potuto spiare tutto e tutti anche dalla procura nazionale antimafia, che invece di concentrarsi sulla lotta alla mafia è stato teatro di degenerazioni gravissime.
Si potrebbe continuare con l’elenco nominativo dei principali latitanti mafiosi arrestati grazie al sostegno fortissimo dei governi di centrodestra e potrei ricordare il piano nazionale e il codice delle leggi antimafia, varato sempre dai governi in maggioranza del centrodestra. Abbiamo poi reso più incisive le norme sul sequestro dei beni della criminalità organizzata, favorendo l’acquisizione al patrimonio dello Stato di migliaia e migliaia di beni, per l’appunto, sottratti alla mafia e alle altre organizzazioni criminali.
Questi sono i fatti. Noi abbiamo rafforzato il carcere duro, le confische ai mafiosi. Altri fanno il ‘bla bla’ negli inutili convegni. E rilancio la domanda al dottor Caselli. Trovò del tutto trasparente la procura di Palermo?
Alcuni sostituti avevano dubbi su alcune persone ma, in qualche caso, improvvisamente, qualcuno passò con una rapidità fulminea, dal novero dei sospettati di collusione, alla schiera dei fedelissimi. Caselli sa benissimo le cose a cui faccio riferimento. Noi conosciamo la verità. E sappiamo l’eroismo dei carabinieri che hanno investigato con Borsellino, mentre altri forse passavano informazioni a chi non dovevano. Caselli, persona integerrima, un giorno o l’altro dovrà riconoscere l’errore di qualche suo collaboratore”. Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, membro della Commissione antimafia
Roma 29 marzo 2025