“Il dibattito sull’intelligenza artificiale lo ha aperto 57 anni fa Stanley Kubrick, con il celeberrimo film del 1968 ‘Odissea nello spazio’ in cui immaginava nel 2001 lo scontro tra l’uomo e la macchina. Per evitare che le cose vadano così, abbiamo bisogno di regole. Il tema è se ce la faremo a fare queste regole. Il tema dell’intelligenza artificiale tocca anche il diritto d’autore, la creatività, la musica, il cinema. Non da oggi la digitalizzazione con l’intelligenza artificiale ha consentito il saccheggio digitale, per cui oggi è più facile rubare un giornale, un libro, una musica, una canzone. Tutto questo impoverisce, perché la creatività ha un valore. Per questo credo che, oltre alle numerose autorità che abbiamo creato, sia necessario anche un Osservatorio che consenta di seguire le dinamiche dell’intelligenza artificiale. C’è poi un altro problema. Gli Usa tutelano i giganti del web. Noi andiamo verso un mondo sempre più digitale e tecnologico, ma la tassazione resta nel mondo reale. Chi pagherà gli ospedali, i carabinieri, la scuola e quant’altro? Le reti delle società di telecomunicazione le usano e non pagano. Anche questo è un problema. La tassazione non può rimanere confinata ai piccoli artigiani e commercianti. In Francia hanno messo 3 euro di tassa sull’acquisto di un libro digitale o attraverso la rete. E hanno fatto bene. Quindi c’è anche quest’altro aspetto che l’intelligenza artificiale rischia di esasperare. Perché potenziando la realtà digitale dobbiamo avere anche un’equità fiscale”. Così il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri intervenendo in Senato al convegno ‘Intelligenza artificiale. Luci e ombre tra contenuti, etica e industria’.
Roma 6 febbraio 2024