“Sono i gollisti a dover fare la più severa autocritica dopo i risultati del primo turno delle elezioni presidenziali francesi. Il fallimento di Hollande consegnava al centrodestra classico una vittoria scontata, vanificata da errori accumulati negli anni. In tanti avevano bocciato già alle primarie l’ostinazione di Sarkozy che si era trasformato, da gendarme della Francia quale sembrava essere, nel marito di Carla Bruni e nel valletto di Merkel. Fillon, che sul piano dei contenuti appariva certamente un candidato eccellente, doveva prendere atto che la vicenda Penelope non lo rendeva in grado di competere. Se i gollisti, che hanno sfiorato il ballottaggio, avessero avuto il coraggio di ritirare Fillon e di candidare chiunque altro oggi staremmo commentando un’altra storia. Ricordiamo che l’11 giugno ci saranno le legislative e se i gollisti accantoneranno Fillon e faranno proposte adeguate potranno controllare il Parlamento francese e quindi il governo, chiunque sieda all’Eliseo. La partita quindi per un centrodestra classico non è affatto chiusa. Sbaglia, poi, chi sottovaluta il significato dei voti andati a Le Pen. È una quantità del resto analoga a quella ottenuta in precedenti elezioni. Perfino Le Pen padre andò anni fa a un ballottaggio per essere poi largamente sconfitto. Ma i temi della sicurezza, dell’immigrazione, in tutta Europa entrano prepotentemente nell’agenda politica. Un centrodestra classico, quindi, a guida moderata, non dovrà però rinunciare a essere tonico, in Italia soprattutto, mettendo i temi della sicurezza e del contrasto all’immigrazione come assoluta priorità del proprio programma. Così come la difesa della famiglia e dell’impresa. Ci sono quindi molti spunti di riflessione, sapendo bene che se Le Pen non porta a una strada facile o vincente, nemmeno un Macron inventato all’ultimo momento rappresenta quella speranza di rinascita della Nazioni e dell’Europa che deve essere anche in Italia la priorità di un centrodestra che, per quanto moderato, dovrà essere chiaro e forte nei suoi toni”. Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI).
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