Avviso ai naviganti. Si legge da troppe parti in queste ore che chi, nel gruppo dei verdiniani, non dovesse diventare sottosegretario potrebbe tornare in FI. Il nostro partito deve recuperare forza e consenso, ma nel Paese più che nel Palazzo. E non possiamo mai far considerare FI uno strumento di ricatto per chi, inseguendo una poltrona, minaccia un ritorno in una casa dove non troverebbe le porte aperte. Lo dico pubblicamente perché la coerenza dei comportamenti è molto più importante, anche per il futuro giudizio dei cittadini, che avere qualche seggio in più in Parlamento. È poi del tutto evidente quanto sia vergognoso il comportamento di chi usa un eventuale spostamento di gruppo parlamentare come strumento di pressione solo per avere una poltrona che comunque non meriterebbe. Pongo un veto pubblico e chiaro a operazioni di trasformismo. Un conto è un ripensamento sincero non legato a giochi di poltrone. Altro è ciò di cui si sente parlare.
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