“Il 10 febbraio ricorre il 70° anniversario della firma del Trattato di Pace fra l’Italia e le Forze alleate che pose fine alla Seconda guerra mondiale ma anche alla speranza di 350.000 italiani di Istria, Fiume e Dalmazia, costretti a lasciare quelle terre. Cercarono rifugio anche in Italia uomini, donne e famiglie di ogni ceto sociale e orientamento politico, compresi tanti di quelli che avevano fatto parte della Resistenza contro il nazi fascismo, perdendo ogni loro bene per non sottomettersi al duro regime comunista”. Lo scrivono in una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica Mattarella i senatori Maurizio Gasparri e Carlo Giovanardi. “In questi 70 anni gli esuli e le loro associazioni hanno dimostrato al mondo come si possa affrontare con dignità e spirito di sacrificio la tragedia che li ha coinvolti. Sono stati anni anche di amarezze, incomprensioni e qualche volta di dileggio e certamente l’Italia ancora oggi è inadempiente rispetto agli impegni che i vari governi succedutisi nel tempo avevano assunto nei loro confronti. Ma una cosa gli esuli non potranno mai dimenticare: i paesi e le città in cui sono sepolti i loro antenati, la grande cultura istro-veneta che ha connotato quelle terre nella lingua, nella letteratura, nell’architettura, nelle chiese e nelle opere d’arte che oggi fortunatamente dopo l’entrata in Europa della Slovenia e della Croazia tornano ad essere patrimonio e casa comune di tutti gli europei. È con questo spirito che le associazioni degli esuli le hanno chiesto di essere ricevuti in occasione della Giornata del Ricordo. Tenuto conto dei suoi numerosi impegni, le Associazioni sono disponibilissime a incontrarla anche nei giorni antecedenti o successivi al 10 di febbraio, perché l’Italia nella sua massima espressione istituzionale riconfermi la solidarietà e l’affetto nei confronti di quei concittadini che più di tutti hanno pagato i disastri della Seconda guerra mondiale”, concludono Gasparri e Giovanardi.
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