Nella giornata del Ricordo celebriamo una tragedia italiana a lungo dimenticata. I morti nelle foibe, gli italiani privati di tutto, dei loro beni e dei loro diritti, nostri concittadini deportati e torturati dal comunismo titino sono stati per troppo vittime dell’oblio. Un dramma nel dramma, al quale dieci anni fa abbiamo fortemente voluto porre rimedio perché si ricomponesse la memoria della nostra Nazione, onorando in questa giornata il ricordo di chi subì atroci soprusi.
Spiace che a distanza di tanto tempo ci sia ancora chi voglia negare la tragedia degli infoibati e dell’esodo degli italiani di Istria e Dalmazia. Ed è vergognoso quanto si è verificato questa mattina durante una trasmissione del servizio pubblico, il Giornale Radio delle 8, dove il giorno del Ricordo è stato liquidato con un’intervista a un’esponente dell’associazione partigiani di Trieste, scelta quanto meno singolare. Nel servizio, tra l’altro, si sono minimizzati i numeri dell’esodo, compiendo un gravissimo atto negazionista oltre che di palese disinformazione non degna del servizio pubblico. Si è infatti parlato di 25mila esuli e 5mila morti infoibati, quando invece i numeri ufficiali delle Commissioni sulle foibe, seppur ancora incompleti, parlano di 250mila esuli e 15mila vittime. Ho a tal proposito presentato un’interrogazione in Commissione di vigilanza perché la Rai riferisca su questo episodio vergognoso