Sarà banale ma è opportuno ricordare a tutti gli errori da non fare:
1)spaccare un grande partito mentre è in corso un attacco ingiusto e totale a Silvio Berlusconi
2) fare quello che i nostri competitori di sinistra si augurano avvenga, e cioè dividere i gruppi parlamentari. In casa nostra non comandano Enrico Letta, Epifani, Scalfari, Bindi o Cuperlo
3) cedere alla tentazione neo centrista, mai premiata dagli elettori (vedi Monti &C) e destinata a creare un centrino subalterno alla sinistra
4) rinunciare al bipolarismo. Gli italiani non vogliono estremismi ma non rinunciano a un sano e trasparente confronto tra due progetti alternativi
5) farsi dettare la politica fiscale da Fassina e quella dell’immigrazione dalla Boldrini
Evitati questi cinque errori, un grande e unito partito del centrodestra, bipolare, nettamente alternativo alla sinistra e leale con il suo fondatore ha il dovere di trovare una sintesi sulle politiche e sui dirigenti