“Un importante quotidiano concede, senza repliche, spazio al sottosegretario Gozi per la sua difesa dopo la disfatta dell’Ema. Il sottosegretario, unico rappresentante durante la trattativa per l’assegnazione dell’Agenzia del farmaco, afferma che è assurda l’accusa di essere poco a Bruxelles perché lui ci sta sempre. Il problema è proprio questo. Mandare uno come Gozi frequentemente a Bruxelles vuol dire condannare l’Italia all’irrilevanza e alla marginalità. Soprattutto in momenti decisivi, il nostro Paese avrebbe dovuto essere rappresentato dal Presidente del Consiglio, dal ministro degli Esteri o da ministri di settore. Invece, nel caso dell’Ema come in altri casi, l’Italia governata dal Pd è andata allo sbaraglio per l’inadeguatezza non solo dell’esecutivo nel suo complesso, ma anche di singoli esponenti di seconda o terza fila mandati a scaldare la sedia. Con i governi Berlusconi abbiamo ottenuto ben altri risultati per altre agenzie europee, come ad esempio la designazione di Mario Draghi alla Bce. Quello che per il Pd era un governo inadeguato, in realtà era rispettato da Mosca a Washington fino al Nord Africa. Adesso siamo alle comiche finali con un atteggiamento assolutamente irresponsabile. La stessa Merkel è andata di persona, nonostante la crisi della politica tedesca, agli incontri per il partenariato, dove l’Italia ha invece mandato un altro sottosegretario che si sarebbe allontanato anche al momento della foto finale. Mandare in giro personaggi di scarso rilievo è un’aggravante. Per fortuna siamo arrivati alla fine della legislatura e di questo scadente governo.
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