“Le avevamo viste tutte. Ma quella di uno che fonda un partito e per paura di non essere eletto si candida in un altro ci mancava. Mi riferisco a Di Maio, che ha fatto la scissione dai grillini, ha fatto la conferenza stampa presentando un partito “civico” con il suo nome ben impresso nel simbolo. Poi, siccome teme che questa lista con il suo nome non raggiunga la soglia minima del 3% nella quota proporzionale, necessaria per avere qualche seggio, si andrebbe a candidare nelle liste del PD di Letta. Dalla serie, metto in mare un gommone, lo vedo sgonfio, abbandono i naviganti del gommone con ben impresso il mio nome sulla fiancata e salgo a bordo di una barchetta un po’ più confortevole. Siamo all’incredibile. Un fondatore di un partito all’esordio che si rifugia in un altro per avere lui un posto sicuro e abbandonare i compagni di avventura alla loro sorte, probabilmente infausta sotto il 3% e con zero seggi. Questo è il bilancio al momento di Di Maio, Gigino il moderato, Gigino che doveva innovare la politica. Nemmeno il peggiore del passato ha mai tentato una manovra del genere, tipo ‘fondo il partito e scappo, a me interessa il seggio. Di chi mi ha seguito chi se ne frega’. Questa la sintesi”.
Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri
Roma 4 agosto 2022