“Ho presentato un’interrogazione al Presidente del Consiglio, che poi invierò come esposto alla Procura della Repubblica di Roma e di Torino, all’Autorità Antitrust e all’Autorità delle comunicazioni, sulla clamorosa vicenda Repubblica-Stampa, la cui fusione societaria viene portata avanti in pieno spregio delle norme vigenti. Nell’interrogazione chiedo di sapere se il contratto di fusione tra Espresso-Itedi debba essere considerato nullo in base alla legge dell’editoria che vieta di possedere più del venti per cento del mercato come tiratura, visto che la somma della tiratura di Stampa, Repubblica, Secolo XIX e quotidiani locali Finegil arriva e supera il livello del 23 per cento. La materia è regolata da varie leggi. In particolare in questo caso è violato l’articolo 3 della legge 67 dell’87, che a sua volta riprende i tetti riguardanti l’editoria della legge 416 del 1981. Successivamente, ma per un ambito più vasto, abbiamo introdotto dei tetti (il Sic) che riguardano l’intero settore delle comunicazioni e che non fanno venire meno l’obbligo del rispetto delle norme citate per quanto riguarda l’editoria e la tiratura dei giornali. Chiedo di sapere quali siano in proposito le valutazioni del governo e di chi è chiamato a vigilare sull’editoria, e se non si ritenga di dover promuovere presso le autorità competenti le opportune iniziative per evitare una così palese violazione della legge. Ho presentato questa interrogazione sorpreso dal silenzio che accompagna questa vicenda, chiaramente in contrasto con le leggi vigenti. Ovviamente si è notata l’afasia di quelli pronti ad abbaiare alla luna in ogni occasione ma che non disturbano le manovre dei propri dante causa. Il partito di Repubblica è presente e attivo, e distribuisce bavagli a tanti suoi seguaci”. Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI).
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