“Il cartello di Genova, di cui fanno parte le principali associazioni antiproibizioniste italiane, ha come obiettivo ‘la depenalizzazione della cessione gratuita di piccoli quantitativi di sostanze destinate all’uso personale, anche di gruppo e delle culture domestiche di marijuana destinate agli stessi fini’. È stato proprio su sollecitazione di questo cartello che il 4 marzo a Palazzo Chigi si è svolto un incontro tra membri del governo, parlamentari e associazioni dal quale sono stati rigorosamente esclusi quelli che difendono la normativa in vigore in Italia. Il Dipartimento antidroga del governo non può essere trasformato in Italia e in trasferta a New York, in una sorta di fumeria d’oppio tutta tesa a liberalizzare la droga dopo aver smantellato tutte le politiche di prevenzione, educazione e recupero che dovrebbero essere la missione principale del dipartimento stesso. Vogliamo avere notizie urgenti sulla composizione della delegazione italiana che sarà la prossima settima all’Onu per la sessione speciale sulle droghe. È impossibile che vi partecipino, a spese dello Stato, persone che non hanno alcun ruolo istituzionale e soprattutto che siano in prima linea nel sostenere tesi antiproibizioniste che il governo non ha mai sostenuto o condiviso ufficialmente. Ci rivolgiamo pubblicamente al ministro Lorenzin, di cui conosciamo le posizioni in materia di tossicodipendenza, perché ci dia delle risposte immediate. Investiremo ovviamente anche la Corte dei Conti per quanto riguarda gli aspetti amministrativi della questione ma, a parte questi, sono quelli politici e di sostanza che ci stanno a cuore. La nostra interpellanza ha già raccolto la firma di cinquanta senatori e pretendiamo chiarezza subito”. Lo dichiarano in una nota congiunta i senatori Maurizio Gasparri (FI) e Carlo Giovanardi (GAL).
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