“Mentre il ministro Roccella ha spiegato con chiarezza che l’obiettivo del governo e della maggioranza parlamentare è quello di bloccare il mercato dei bambini e la turpe pratica dell’utero in affitto, altri interlocutori, ossessionati e in preda ad un estremismo ideologico, affrontano, in modo aggressivo, la questione. Lucia Annunziata, presa da uno dei suoi periodici impulsi a metà strada tra un tardo stalinismo e un vetero sandinismo, ha tentato, vanamente, di impedire alla Roccella di parlare. Il problema non è nemmeno la parolaccia che ha usato, ma la protervia con cui si è rivolta anche al Parlamento e alle Commissioni, imponendo a Camera e Senato la sua agenda e la sua visione. L’Annunziata lo fa con spontaneità. È la tipica intolleranza para stalinista di alcuni settori della sinistra che sono ossessionati da questo tema. Per fortuna presto anche nel servizio pubblico ci sarà una stagione di libertà e di pluralismo, che restituirà gli stalinisti a Stalin e la televisione a un vero e arioso dibattito delle idee. Qui c’è una sola urgenza: approvare rapidamente le nostre proposte di legge contro l’utero in affitto. Dobbiamo tutelare le donne e i bambini, vittime di un mercato alimentato dai ‘ricconi’ che sfruttano la disperazione di donne povere a beneficio di benestanti, andando al di là della realtà naturale. I diritti violati sono quelli di bambini comprati e venduti e di donne che vendono ovociti o che affittano il loro utero. La sinistra ci vuole portare in questo mondo orrendo che apre anche la strada alla eugenetica. Infatti si fanno scelte in base alla natura delle persone con un’aberrante visione che sfocia nel razzismo. La sinistra vuole l’utero in affitto. Nessuno prende una posizione chiara e le manifestazioni di questi giorni sono contro i diritti, la democrazia, la libertà, la Costituzione e contro la Carta dei diritti dell’uomo. Noi difendiamo questi principi dai barbari perché la vita e i bambini non si comprano e non si vendono. Altro che legge Zan, serve una legge contro l’utero in affitto”.
Così il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (FI)
Roma 20 marzo 2023