“Fu una lunga e importante battaglia della destra politica quella che portò all’istituzione di forze armate volontarie. Oggi le missioni internazionali e tanti altri impieghi dei nostri militari richiedono un’elevata professionalità. Riproporre la ferma obbligatoria, come sembra per certi versi fare il governo, è una scelta antistorica e sbagliata. Peggio ancora sarebbe una forma di servizio civile obbligatorio messo a disposizione caso mai di Ong dagli obiettivi ambigui o dei Buzzi di turno e delle loro cooperative. È un’ipotesi da bocciare assolutamente. Ai giovani bisogna dare una prospettiva di lavoro, non servizi obbligatori che servono soltanto a rinviare nel tempo le aspettative di lavoro che il governo non riesce a soddisfare. Altro è organizzare, come fece il governo di centrodestra alcuni anni fa, delle brevi attività di formazione presso reparti militari o presso associazioni, come quella ad esempio degli Alpini. Ma per chi vuole. Senza costrizioni. Si accantoni subito questa ipotesi e si proponga semmai un’attività di formazione volontaria. Dagli alpini c’è da imparare cose buone. Dalle coop alla Buzzi o da certe Ong invece solo cattivi esempi”.
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